SHAMISEN
Lo Shamisen (三味線) o Sangen (3 corde) è uno strumento musicale giapponese a tre corde, utilizzato come accompagnamento musicale durante le rappresentazioni del teatro Kabuki, Bunraku e nelle ballate popolari

Lo Shamisen è uno strumento a corda della famiglia del liuto con una piccola cassa armonica di forma approssimativamente quadrata formata da una fascia di legno ricoperta da entrambi i lati di pelle.
Il manico è lungo e sottile e penetra attraverso tutta la lunghezza della cassa fuoriuscendo dalla parte opposta; su questo spuntone del manico alla base della cassa sono legate le tre corde di seta, che passano poi su un ponticello appoggiato sulla parte inferiore della cassa armonica e su un secondo ponticello fisso alla sommità del manico (capotasto), per finire sui tre lunghi piroli di accordatura. Il manico è privo di tasti (ponticelli) e il cavigliere dei piroli è curvato all'indietro rispetto alla direzione del manico. La lunghezza totale dello strumento è 95 - 100 cm.
Lo Shamisen viene suonato con un grosso plettro di legno chiamato bachi; il suonatore siede in posizione seiza e tiene lo strumento in diagonale, appoggiandone la cassa sulla coscia destra.


ORIGINE ED EVOLUZIONE STORICA
Il sangen venne introdotto in Giappone dalla Cina (chiamato
san xian) probabilmente nel periodo Muromachi (tra il XV ed il XVI secolo d.C). Sebbene non vi siano notizie definitive si ritiene che lo sangen arrivò prima presso le isole Ryukyu (nella attuale prefettura di Okinawa) nella fine del XIV secolo ed acquistò una certa popolarità allorché venne impiegato come accompagnamento dei brani vocali locali, popolari e di corte. Presso quest’area, lo strumento mantenne intatte le sue caratteristiche originarie ma venne chiamato sanshin.
Successivamente si ritiene che esso arrivò presso il porto Sakai di Osaka tra il 1558 ed il 1569. Da lì lo strumento si diffuse nel resto del Giappone ove venne denominato jabisen (蛇皮線) che significa "strumento a corde in pelle di serpente". Si pensa che i primi ad impiegare lo sangen furono i biwa hoshi, ovvero i musicisti ciechi che cantavano brani vocali accompagnati dal biwa, e che furono essi ad introdurre le successive modifiche allo strumento ed anche la consuetudine di suonarlo per mezzo di un plettro (bachi,撥). Le altre modifiche che vennero apportate allo strumento consistettero nell'aumento della grandezza della cassa di risonanza e nel cambiamento della forma di quest'ultima, che divenne quadrata, e nell'uso di pelle di gatto o di cane. Anche la forma del manico venne modificata.
 

La diffusione dello shamisen in Giappone fu tale da farlo diventare uno degli strumenti più rappresentativi ed importanti di tutta la musica tradizionale giapponese e venne utilizzato in molti generi musicali tra cui si ricordano: lo jiuta, il joruri ed il nagauta.

Col tempo allo strumento vennero affiancate differenti modifiche a seconda del genere musicale per cui esso veniva impiegato. Fu così che si sviluppò:


Tipologia di Shamisen
il futozao (cioè, a manico grosso) che viene usato nel gidayubushi,nel tsugaru shamisen e nel sekkyobushi,
il chuzao (a manico medio), usato nello jijuta, nel tokiwazubushi, nel tomimotobushi, nel kiyomotobushi e nel shinnaibushi,
l' hosozao (a manico sottile), usato nel nagauta, nel sokyoyu, nell' hauta, nel kouta e nel katobushi.
Successivamente si aggiunsero altre modifiche nel gruppo degli hosozao e dei chuzao. Ad esempio esiste un tipo di Shamisen Hosozau con manico da 82 cm chiamato Tanzao usato nelle min'yo (ballate popolari.

Sebbene di per se lo shamisen sia un cordofono, in alcuni generi (come il nagauta) il bachi viene sbattuto su un rinforzo semicircolare della cassa armonica (chiamato bachigawa) e nel gidayubushi viene, invece, colpita la pelle della cassa funzionando, così, anche da strumento a percussione.